Volontaria, perché? Alcuni anni fa una situazione particolare della mia vita mi ha portato a mettere piede per la prima volta in questo ospedale. Mi hanno colpito la professionalità e la disponibilità del personale medico e paramedico, l'estrema flessibilità degli orari di visita, il contesto pulito, confortevole e funzionale, dove la priorità vuole essere la cura della persona anche nella sua dimensione affettiva e intima. Ho scoperto, in questo frangente, una realtà a me prima sconosciuta, fatta di sofferenza, di silenzi, di tempi interminabili e molto spesso di tanta solitudine e disperazione. Mi sono resa conto che medici, infermieri e congiunti (quando ci sono) non possono alleggerire più di tanto la situazione. Da qui la decisione di diventare volontaria con l'obiettivo di aiutare e ascoltare con generosa disponibilità. Conclusa quindi la mia attività lavorativa, ormai in pensione, ho chiesto di entrare a far parte dell'Associazione dei Volontari operante all'interno del Policlinico Tor Vergata. Potevo finalmente disporre di tempo libero da dedicare, con la consapevolezza di assumere gratuitamente un impegno che richiede puntualità, attenzione e senso di responsabilità. La scelta fatta inizialmente “per gli altri” si è rivelata poi estremamente gratificante e appagante per me e ha dato uno spessore nuovo alla mia vita. Da un lato, ho il piacere di incontrare e conoscere nell'Associazione persone spinte da motivazioni simili alle mie e dall'altro, sperimento la riconoscenza, la fiducia, la stima e la gratitudine da parte di chi, settimanalmente, incontro, ascolto e accompagno nei vari ambulatori medici. Si instaurano così delle dinamiche interpersonali profonde e coinvolgenti che mi arricchiscono e mi sollecitano a proseguire, ad allargare anche, il servizio nell'Associazione, con entusiasmo e coscienza sempre maggiori.
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